Veneto Sviluppo avvia il “Fondo Sviluppo PMI 2”
VENETO SVILUPPO AVVIA IL “FONDO SVILUPPO PMI 2”
Dopo gli ottimi riscontri del primo Fondo, la controllata FVS SGR lancia il suo secondo progetto di investimento sulle PMI del Nord Est, con una dotazione di partenza di 60 milioni di Euro e un target di raccolta di 75 mln €. Attesa già a febbraio la prima operazione
Dopo l’eccellente risultato conseguito dall’operatività del “Fondo Sviluppo PMI 1”, FVS Sgr, la società controllata interamente dalla finanziaria regionale Veneto Sviluppo Spa, lancia il suo secondo fondo d’investimento nel segmento del private equity territoriale a supporto dei piani di consolidamento e crescita delle imprese: si tratta del “Fondo Sviluppo PMI 2” con una dotazione iniziale di 60 milioni di Euro e un target di 75 mln €.
FVS Sgr è un operatore istituzionale interregionale attivo dal 2015 che ha come obiettivo la canalizzazione di risorse finanziarie a favore delle PMI del territorio per rafforzarne e consolidarne l’eccellenza produttiva, aumentando così anche le relative ricadute positive sull’economia locale, sulle filiere e sull’indotto. L’obiettivo di FVS Sgr è l’incremento delle masse gestite attraverso il lancio di specifici Fondi di private equity che permettano, mediante l’acquisizione di partecipazioni per lo più di minoranza in aziende con fatturato compreso tra € 10 e € 180 milioni, di fornire alle imprese selezionate un’opportunità di supporto a progetti di crescita dimensionale e di sviluppo di ulteriori canali di business.
FVS Sgr ha attivato nel 2015 il suo primo Fondo con una dote di 50 milioni di Euro, di cui 30 investiti direttamente da Veneto Sviluppo e 11 mln dalla finanziaria regionale Friulia Spa e con l’apporto di altri 8 investitori istituzionali. FVS Sgr nel corso dei primi sei anni di attività del Fondo ha valutato il dossier di 353 aziende, ha approfondito i progetti e piani di sviluppo di 111 realtà, concludendo infine 8 investimenti in altrettante aziende di Veneto e Friuli Venezia Giulia impiegando tutte le risorse investibili. Un principio di forte selettività dell’investimento, che ha permesso sino a oggi di premiare con un rendimento a doppia cifra gli investitori: ci sono stati infatti già 3 disinvestimenti che hanno consentito di distribuire ai sottoscrittori quasi il 50% dell’intero capitale richiamato, realizzando quasi 10 milioni di Euro di plusvalenze.
Le strategie di impiego non sono state volutamente convogliate dal management della società in un unico o in pochi settori, ma a beneficiare dell’intervento di Veneto Sviluppo, con l’intento di evitare quindi la concentrazione dei rischi, sono stati molteplici comparti della produzione di beni e servizi quali l’agroalimentare, l’automazione industriale, la meccanica, il settore energy, l’ICT e i territori e i distretti industriali coinvolti sono stati soprattutto quello veronese, padovano, vicentino e quelli delle province di Udine e Gorizia.
L’intervento finanziario di FVS Sgr ha permesso così alle aziende selezionate di crescere dimensionalmente sia per linee interne che esterne, beneficiandone l’incremento dei volumi di fatturato (dall’ingresso del fondo sino ad oggi il fatturato aggregato delle aziende partecipate è cresciuto del 46%, in aumento di 90 milioni di Euro) e della base occupazionale (dall’ingresso del fondo il numero di occupati delle aziende partecipate è cresciuto del 25%, con un incremento totale di 304 unità).
Per le società partecipate FVS Sgr è riuscita a creare punti di contatto diretto con la rete di relazioni istituzionali regionali, nazionali e internazionali proprie di Veneto Sviluppo e a garantire così accesso a operazioni di finanza agevolata e supporto presso il sistema bancario, permettendo una crescita del potere contrattuale dell’impresa e migliori visibilità e standing verso tutti gli stakeholder.
Il “Fondo Sviluppo PMI 1”, che terminerà il suo ciclo di attività nel 2025, garantirà come ora interessanti ritorni agli investitori nonostante la congiuntura complessa, legata agli effetti sull’economia reale dovuti alla pandemia.
Proprio in questo contesto, in cui molte imprese del territorio hanno manifestato una grande resilienza produttiva e commerciale, adattando i propri modelli di business e le proprie organizzazioni ai cambiamenti imposti da questa fase turbolenta, nasce il progetto del “Fondo Sviluppo PMI 2”, un ulteriore strumento che vuole essere motore e acceleratore di crescita , non solo per recuperare il terreno perduto a causa della pandemia, ma soprattutto per conquistare nuovi mercati attraverso prodotti e processi sempre più innovativi e sostenibili.
Il modello d’intervento di private equity territoriale proposto e sostenuto da Veneto Sviluppo vede da subito coinvolti il triplo di investitori rispetto al primo fondo e una raccolta attuale di 60 mln Euro, di cui 20 mln Euro in capo alla Finanziaria Regionale del Veneto.
Hanno scelto di accompagnare Veneto Sviluppo e far parte del nuovo gruppo di investitori alcune realtà presenti già dalla prima esperienza quali il Fondo Pensione Solidarietà Veneto e Civibank, oltre alle organizzazioni territoriali di Confindustria rappresentative di tutte le province venete.
Entrano invece come nuovi sottoscrittori Banca Ifis, il Fondo Pensione delle Banche di Credito Cooperativo, 13 BCC afferenti al Gruppo Cassa Centrale (6 istituti) e al Gruppo Iccrea (7 istituti oltre alla Federazione Veneta), il Medio Credito Trentino, Neafidi, e due holding private di investimento.
Un’evoluzione della platea degli investitori che evidenzia, proprio per l’ingresso del Gruppo Cassa Centrale, Fondo Pensione delle Banche di Credito Cooperativo e di Medio Credito Trentino, il primo tratto distintivo del nuovo “Fondo Sviluppo PMI 2” che amplia così il proprio raggio d’azione territoriale, allargando il perimetro di selezione delle possibili opportunità di investimento all’intero Triveneto.
Le tre regioni che saranno coinvolte esprimono grandi potenzialità per gli investitori con un bacino target di oltre 1.650 imprese che rientrano nei parametri economici, patrimoniali e finanziari selezionati da Veneto Sviluppo e che operano anche in settori precedentemente non esplorati come quelli del packaging, della logistica, dei macchinari industriali e del settore dolciario.
I fondi a disposizione permetteranno di alzare fino a 10 milioni di Euro il “ticket” medio investibile nella singola azienda (erano 7 mln per il precedente Fondo), con la possibilità di incidere in modo più sensibile sullo sviluppo, grazie all’apporto di maggiori risorse e l’occasione di assumere partecipazioni quasi sempre di minoranza, ma più qualificate in termini di quote acquisite e di incidenza nella governance, in realtà aziendali anche più grandi.
Verranno così selezionate le migliori realtà imprenditoriali a capofila di filiere locali, in quanto lo scopo dichiarato dell’operatività del “Fondo Sviluppo PMI 2” è principalmente quello di evitare di depauperare il tessuto industriale del Nord Est fornendo una reale alternativa agli investimenti anche speculativi, siano essi nazionali o internazionali, industriali o finanziari, che possano potenzialmente comportare la dismissione nel breve o medio periodo delle produzioni locali per trasferirle altrove. In diversi casi infatti l’approccio di alcuni investitori ha comportato la decapitazione della filiera, facendo venire meno tutte le interdipendenze produttive a monte, e rendendo effettivo il rischio di crollo di un intero sistema locale di aziende interconnesse. FVS Sgr lavora invece per favorire il rafforzamento del capitale delle imprese capofila, al fine di far mantenere loro solidamente le radici nel territorio di produzione, consolidando così l’indotto e le aziende correlate, che altrimenti rischierebbero di essere estromesse dal circuito di filiera.
La Sgr controllata da Veneto Sviluppo prevede altresì una seconda strategia complementare alla prima e già sperimentata con successo, che si basa sull’investimento diretto non in una società capofila di filiera bensì in una realtà, solitamente di medie dimensioni, che abbia le potenzialità per costituire un mini polo industriale attraverso successive aggregazioni, anche in collaborazione con altri fondi e investitori espressione del territorio.
“Veneto Sviluppo mantiene una radicata identità locale ma con un approccio sempre più internazionale, distintivo e qualificante – è il commento di Fabrizio Spagna Presidente di Veneto Sviluppo e di FVS Sgr – in piena collaborazione con il sistema bancario e con le indispensabili associazioni di categoria e sceglie di diventare non solo investitore ma anche catalizzatore per altri soggetti che intendano trattenere e far crescere nel Triveneto le eccellenze produttive all’interno del sistema industriale di questo vasto territorio. Riteniamo di aver ben operato nel mondo del risparmio gestito, nel giusto equilibrio tra il rischio intrinseco e il rendimento realizzabile e inauguriamo ora con il nuovo Fondo un progetto di sistema interregionale, volutamente allargato alle realtà produttive del Trentino Alto Adige, che da sempre è consolidata eccellenza nel settore turistico, in quello agroalimentare e nella metalmeccanica, e dove esistono molti profili di aziende comparabili al modello produttivo di Veneto, considerato anche il fatto che da tempo alcune aziende venete hanno ampliato la loro capacità produttiva investendo in stabilimenti in questa regione. Ora proveremo a estendere il fundraising a un’ulteriore platea di investitori istituzionali che condividano l’impostazione e la strategia del nostro progetto, provando così a portare la raccolta fino a 75 mln euro entro il primo semestre 2022. Nelle prossime settimane annunceremo la chiusura della prima operazione.”